Descrizione
Comandante di un plotone mitraglieri, durante un vigoroso attacco a posizioni nemiche particolarmente agguerrite, spinto da impareggiabile audacia, infondeva, con calma mirabile e indomito coraggio, superbo spirito combattivo al proprio reparto. Ferito una prima volta, raddoppiava di ardore nel trascinare i suoi uomini alla lotta con l’animo proteso verso la vittoria. Colpito mortalmente da granata, rifiutava ogni soccorso, lanciando contro il nemico in fuga il grido di “Viva il Re”, “Viva il Duce”, “Viva l’Italia”, a testimonianza della sua fede invitta e del suo sublime eroismo. All’ospedale da campo, nel supremo olocausto della vita, confermava ancora una volta le sue eccelse virtù militari.
Bramans, 23 giugno 1940