Descrizione
Combattente ferito della grande guerra, volontario in Africa Orientale, dopo aver partecipato a tutta la campagna etiopica con un reparto di camicie nere, domandava di partecipare alle operazioni di polizia e di rastrellamento con una banda irregolare. Comandante di un distaccamento di ascari in un presidio, venuto a conoscenza della presenza di formazioni nemiche in una zona vicina, sebbene disponesse di un solo buluc, usciva dal fortino ed affrontava il nemico con la solita decisione. Ferito al braccio sinistro, occultava la ferita per non distrarre i suoi dal combattimento e continuava con sovrano stoicismo la sua azione di comando e di incitamento. Circondato dal nemico soverchiante, non ripiegava e continuava la lotta con le bombe a mano. Colpito mortalmente al cuore, ordinava al suo muntaz di non occuparsi di lui e di continuare la lotta fino alla vittoria. Le sue ultime parole furono: “Andate avanti, Viva l’Italia”. Luminosa figura di soldato e di eroe.
Monte Zuqualà (Gaddilé – Gidda), 5 maggio 1939