Descrizione
Ufficiale animato da alto senso del dovere e dal più puro entusiasmo, improntava, in due giorni di aspra lotta, la sua azione di comando ed eroico ardimento. Con grave rischio personale, sotto l’intenso fuoco di armi automatiche nemiche, alla testa del proprio plotone che operava isolato in distaccamento fiancheggiante, attaccava e conquistava una posizione ritenuta inespugnabile per terreno ed apprestamenti difensivi. Successivamente, vista la sua compagnia attaccata sul fianco, con rapido slancio e pronta decisione si gettava sul tergo del nemico, superiore in forze, e lo costringeva a ripiegare con gravi perdite. Passato all’inseguimento, lanciando bombe a mano sull’avversario ed incitando i propri alpini col grido: “Avanti, miei alpini” cadeva colpito a morte col nome d’Italia sulle labbra. Mirabile esempio di cosciente ardimento e di indomito eroismo.
M. Koqkinit (Fronte greco), 20-21 novembre 1940