Descrizione
Alla data dell’armistizio dell’8 settembre 1943, dopo avere strenuamente combattuto contro i tedeschi, cadeva prigioniero del nemico. Malgrado le promesse e minacce rifiutava sdegnosamente di collaborare con l’avversario ed esortava i suoi compagni a sopportare gli stenti e le privazioni della prigionia. Sfruttando le sue capacità artistiche di disegnatore, faceva propaganda antitedesca con disegni caricaturali che mettevano in ridicolo capi e forze armate nazi-fasciste. Scoperto per vile delazione, veniva processato per disfattismo e condannato a morte. Dinanzi al plotone d’esecuzione dileggiava ancora il nemico e con il sorriso sulle labbra, al grido di "Viva l’Italia!" cadeva fulminato. Il suo fiero contegno suscitava l’ammirazione dei suoi stessi carnefici. – Samos, 8 settembre 1943 – Rodi, 27 febbraio 1945.