Descrizione
Capitano pilota, cacciatore audacissimo, comandante di squadriglia, distintosi già in precedenti azioni di guerra, partiva volontariamente in volo in piena notte, in caccia di velivoli nemici che stavano bombardando una nostra importante città. Avvistato un apparecchio lo attaccava decisamente, persistendo nella lotta fino a che, con il proprio apparecchio danneggiato e le armi inutilizzate dal fuoco avversario, deciso a vincere ad ogni costo, faceva della sua macchina e del suo corpo l’arma suprema per distruggere il nemico con l’urto. Con disperata volontà fallito il primo tentativo ritentava la prova e mentre il suo apparecchio precipitava al suolo, trovava nel paracadute la salvezza che aveva superbamente disdegnato durante la lotta. Successivamente nel cielo di Albania, in aspra lotta con nemici superiori, precipitava in combattimento alla testa della formazione che da lui guidata aveva abbattuti già tre velivoli nemici. Leggendario esempio di virtù guerriere.
Cielo di Albania, 28 novembre 1940