Descrizione
Comandante di una scorta di quindici uomini ed alcuni genieri incaricati del controllo di una linea telefonica, attaccato proditoriamente da una banda di ribelli dieci volte superiore, opponeva tenace ed eroica resistenza. Caduto il porta arma azionava di persona il fucile mitragliatore e con raffiche precise infliggeva notevoli perdite all’avversario. Colpito una prima volta alla bocca non desisteva dalla impari lotta e continuava a sparare anche quando, ferito per la seconda volta alla spalla, veniva insistentemente esortato a porsi al riparo. Agli aggressori che intimavano la resa rispondeva che mai egli e i suoi uomini avrebbero lasciato le armi. Al grido di "Viva l’Italia" persisteva imperterrito nella mischia fino a quando, colpito per la terza volta e mortalmente, cadeva da prode sul campo. Fulgido esempio di eroismo, di elvate virtù militari. – Pojani (Albania), 20 febbraio 1943.