Descrizione
Benché dispensato dal servizio militare, insistentemente chiedeva ed otteneva di essere destinato ad un reparto mobilitato. Attaccato e sul punto di essere travolto da forze soverchianti, si lanciava alla testa del suo squadrone alla carica, sgominando le prime schiere avversarie. Ferito, per rimanere in sella, si aggrappava al cavallo e continuava la lotta, dando ai dipendenti esempio di sublime volontà ed eroismo. Caduto al suolo, col cavallo mortalmente colpito riusciva a risollevarsi. Circondato da elementi nemici, che gli imponevano di arrendersi, estratta la pistola, la baciava e ne scaricava il caricatore contro gli avversari. Poi, dopo aver un’ultima volta incitato il proprio squadrone, che ormai aveva respinto il nemico, cadeva colpito a morte inneggiando alla Patria. – Q. 224,4 di Jagodnyi (Fronte russo), 22 agosto 1942.