Descrizione
"Giovane combattente della resistenza, pose nella diuturna lotta clandestina tutto il suo entusiasmo e cosciente spirito patriottico, segnalandosi fin dall’inizio in rischiose, ardite azioni di guerra. Catturato in combattimento manteneva fierissimo contegno, né valsero a smuoverlo minacce e lusinghe. Condannato al capestro, mentre più il laccio ne stringeva il collo, trovava ancora la forza di lanciare in faccia al nemico, come supremo gesto di sfida, il grido possente di "Viva l’Italia libera". – Alto Viterbese Grossetano – Campigliola di Manciano, settembre 1943 – 20 maggio 1944.