Descrizione
Dopo l’armistizio per quanto malato di grave morbo, si dedicava con entusiasmo alla lotta partigiana, molto distinguendosi per capacità animatrice e organizzativa e per valore di combattente. Durante uno scontro con forze nemiche decisamente superiori si attardava coscientemente per coprire con il fuoco della sua arma la ritirata dei compagni. Ferito continuava a combattere finché cadeva nelle mani del nemico contro il quale lanciava per ultima sfida l’arma ormai vuota. Duramente seviziato e portato al plotone di esecuzione, manteneva fiero ed esemplare contegno. Cadeva da forte nel nome d’Italia e della Libertà ed il suo nome veniva trasmesso alla memore tradizione della sua formazione. – Ozzano (Alessandria), 28 ottobre 1944.