Descrizione
Ufficiale superiore di alte virtù combattive, chiedeva con insistenza di imbarcare su siluranti nonostante che per una sua specifica e geniale attività tecnica fosse destinato a conservare una destinazione terrestre. Ottenuto il comando di cacciatorpediniere, nel corso di un aspro combattimento notturno contro una formazione avversaria, composta da incrociatori e cacciatorpediniere, con impavido animo si lanciava due volte all’attacco delle unità nemiche e, incurante della violenta reazione, con freddo ardimento e serena abilità, riusciva a portare a segno i suoi siluri, dalle distanze più serrate, con sicuro effetto distruttivo di una delle navi avversarie. Gravemente colpita la sua nave in più parti, trovandosi nel cuore della formazione nemica, ed esauriti i siluri, proseguiva per oltre mezz’ora il combattimento col cannone fino all’estremo limite di ogni possibilità. Dopo aver provveduto alla salvezza dell’equipaggio, affondava con la nave al suo comando, immolando la vita sempre e tutta fieramente dedicata alla Marina, al suo progresso ed alla Patria. – Banco Sherki, 2 dicembre 1942.