Descrizione
Comandante di gruppo, colto dall’armistizio nella zona di Chieti mentre era in trasferimento ferroviario verso le Puglie, impossibilitato a proseguire, troncati per forza di cose i collegamenti con i comandi superiori si prodigava per la difesa contro i tedeschi dei materiali e delle artiglierie, sottraeva alle requisizioni armi e munizioni, trasfondeva in militari fedeli e in civili ammirati la sua volontà ed il suo coraggio e si faceva promotore e capo di azioni partigiane, intese ad ostacolare il nemico. Tradito, processato, condannato a morte, sosteneva ed incoraggiava fino all’ultimo i suoi collaboratori più fidi, come lui condannati e offriva poi con ammirevole fierezza ai carnefici il suo purissimo cuore. Veterano di altre guerre, esempio di virtù militari, giunto sul posto dell’esecuzione, nel dubbio di essere fucilato alle spalle si voltava di scatto, si strappava la camicia ed offriva il petto alla raffica del fucile mitragliatore gridando: "Viva l’Italia!". – Bussi (Chieti), 8 settembre – 14 dicembre 1943.