Descrizione
Subito dopo l’armistizio militava nelle formazioni partigiane dell’Ossola e poi in quelle di Vallestrona distinguendosi per valore e per capacità ed ottenendo il comando di un plotone di arditi sabotatori. Sorpreso nel corso di un’azione da un’ottantina di SS. germaniche, con calma e decisione riusciva a disimpegnare i suoi uomini, salvando il prezioso materiale di sabotaggio da poco aviolanciato. Per questo fare si attardava per coprire col fuoco la ritirata. Tagliato fuori e serrato da presso si chiudeva in un casolare resistendo per quattro ore respingendo ripetuti inviti di resa. In mezzo all’incendio, provocato da nutrito tiro di mortai, lanciava le sue ultime bomba a mano e dopo aver risposto alla reiterata intimazione: "I Patrioti muoiono ma non si arrendono" , con l’ultimo colpo della sua pistola si dava la morte prima di cadere prigioniero. L’eroico contegno del valoroso partigiano si imponeva anche al feroce nemico che concedeva l’onere delle armi. – Oira (Novara), 3 giugno 1944.