Descrizione
Anelante di vedere la Patria libera e risorta a vita democratica, aderiva subito al movimento partigiano adoperandosi attivamente per procurare, alla formazione a cui apparteneva, nuove armi, munizioni e mezzi di trasporto, in ogni circostanza, sfidando pericoli di ogni genere, nell’impari lotta, era di esempio ai suoi compagni per ardimento, senso del dovere e dedizione alla causa della libertà. Attivamente ricercato per le gesta compiute e braccato da vicino, riusciva sempre a sfuggire alla cattura; avendo, però, saputo che i tedeschi avevano arrestato numerosi giovani del luogo fra cui i suoi due fratelli, ritenuti direttamente responsabili delle azioni di guerra da lui compiute, non esitava a presentarsi spontaneamente al comando germanico chiedendo la liberazione dei prigionieri ed assumendosi la piena responsabilità delle azioni compiute. Processato e condannato a morte con altri otto compagni, veniva obbligato ad assistere alla fucilazione di questi e a trasportarne i cadaveri nelle rispettive fosse. Giunto il suo turno, rifiutava di essere bendato e legato, affrontando stoicamente il plotone di esecuzione al grido di :"Viva l’Italia". – Zona di Chieti, 9 settembre 1943 – 11 febbraio 1944.