Descrizione
Comandante di squadra granatieri, ardimentoso ed entusiasta, pattugliatore incomparabile e sereno di fronte a qualsiasi pericolo, diede ad ogni azione difficile e rischiosa affidatagli l’apporto del suo slancio e del suo sangue freddo, riuscendo in momenti gravissimi ad imporre la sua iniziativa al nemico anche se superiore per uomini e mezzi. In una dura e sanguinosa giornata si offriva quale capo pattuglia per una rischiosa e delicata missione. Impavido e sereno osservatore da una posizione avanzata e scoperta le mosse del nemico che invano scatenava su di lui la furia delle sue armi. Gravemente ferito rimaneva al suo posto, rifiutava ogni cura per non esporre i suoi uomini e, superando le sofferenze della carne straziata, ancora persisteva nel compito volontariamente assunto. Assoltolo in pieno, sempre battuto da fuoco rabbioso e insidiato da una pattuglia tedesca, riusciva benché in condizioni fisiche assai menomate, a disimpegnarsi ed a rientrare nelle nostre linee. Senza preoccuparsi di sé, profondeva le sue estreme energie per esporre dettagliatamente al proprio comandante i risultati della sua missione, consentendo solo allora (troppo tardi però) di farsi trasportare al posto di medicazione. Consacrava poi con l’olocausto della vita il dovere compiuto fino all’ultimo. – Mongardino (Torrente Senio), 24 marzo 1945.