Descrizione
Per avere spinto all’approssimarsi della cavalleria nemica il suo squadrone alla carica con molto slancio e coraggio. Nella mischia col nemico ebbe il cavallo mortalmente ferito. A piedi e circondato da alcuni ulani si difese valorosamente e fu ferito in un piede. Ciò malgrado, riuscì a liberarsi, prese un cavallo nemico, rimontò in sella, ricondusse più volte il suo squadrone alla carica nel combattimento di Villafranca del 24 giugno 1866.