Descrizione
Carabiniere audace e valoroso acclamato caposquadra dai suoi partigiani che lo vollero loro comandante, di ritorno in pattuglia da un’ardita missione compiuta oltre lo schieramento nemico, veniva attaccato da un reparto tedesco. Benché in condizioni di inferiorità numerica e benché ogni libertà di movimento fosse intralciata da una campo minato, accettava l’impari lotta e con indomito valore sosteneva l’urto nemico. Mutilato di un piede asportato dallo scoppio di una mina, vincendo lo strazio della carne ridotta a brandelli, con l’intenso fuoco del suo mitra fronteggiava per due ore l’avversario incitando con l’esempio e con la parola i suoi compagni a resistere fino all’estremo per non abbandonare i compagni feriti. Colpito a morte cadeva da eroe con la fronte rivolta verso il nemico, confermando e perpetuando con l’offerta della sua vita le nobili tradizioni dell’Arma dei carabinieri che ha per credo abnegazione, dovere e sacrificio. – Monte Carchio (Toscana), 15 dicembre 1944.