CAPPELLINI Giacomo

COD: ddb30680a691 Categoria:

Descrizione

Modesto maestro elementare in un villaggio valligiano, all’inizio della lotta contro l’oppressore nazifascista, abbandonò la sua missione per organizzare una delle prime formazioni partigiane in Val Camonica, con cui per 17 mesi divise i rischi e le durezze della lotta. In una imboscata tesa dal nemico, fece scudo di se stesso ad un suo partigiano attirando su di se la reazione avversaria. Ferito al viso e ad una spalla, cessò di far fuoco solo quando la sua arma divenne inerme per acceppamento; catturato sopportò per due mesi, durissimo carcere, continui martiri e inumane sevizie, chiuso nel suo sdegnoso silenzio, senza nulla svelare che potesse danneggiare la causa per cui combatteva. Fu sordo alle lusinghe di aver salva la vita se avesse indotto i suoi uomini alla resa e ad ogni nuova tortura che il nemico rabbioso gli infliggeva, rispondeva sorridendo che i partigiani non sono dei vili. Stroncato dalle sevizie barbaramente inflittegli, esalava l’ultimo respiro gridando: "Viva l’Italia!". – Val di Lozio, 21 gennaio 1945.

Informazioni aggiuntive

grado

anno del fatto - medaglia

data del fatto - medaglia