Descrizione
Portamunizioni di una compagnia alpina da più giorni duramente impegnata in aspri sanguinosi combattimenti difensivi contro un nemico numericamente superiore, dava ripetute prove di ardore combattivo, percorrendo con calma e sereno sprezzo del pericolo tratti di terreno scoperto pur di fare affluire regolamente le munizioni necessarie alla propria arma. Costretta la propria compagnia a ripiegare di fronte all’accresciuta pressione nemica e per le gravi perdite subite, si preoccupava solamente che le cassette munizioni, forzatamente abbandonate dai compagni deceduti, non cadessero in mano al nemico. Più volte sfidando l’intensa reazione delle armi automatiche che lo avevano individuato si portava insieme ad un compagno sulla trincea abbandonata e recuperava il prezioso materiale. Nell’ultimo generoso tentativo, rientrato incolume sulla nuova posizione tenuta dalla propria squadra e accortosi che il suo compagno era rimasto sul terreno gravemente ferito, benchè consigliato a desistere, non esitava a uscire nuovamente allo scoperto per portargli soccorso. In tale generoso tentativo veniva colpito una prima volta da una raffica di mitragliatrice che gli stroncava un braccio. Incurante del dolore, aiutandosi con il braccio ancora valido, in uno sforzo eroico di volontà, tentava di portare a salvamento il compagno trascinando, con i denti, le cassette munizioni. Un colpo di anticarro lo abbatteva poco dopo insieme al camerata che aveva tentato di salvare, accomunando i due valorosi nel supremo sacrificio. Fulgido esempio di elette virtù militari, di generoso cameratismo, di ardente attaccamento al dovere. – Quota 204 Ivanowka (Fronte russo), 22 dicembre 1942.