Descrizione
Fra i primi ad iniziare la lotta contro il nazi-fascismo divenne subito campione della causa della libertà. Quale staffetta del Comando di una valorosa Brigata garibaldina, ponendo in gioco la propria vita, riusciva varie volte a salvare interi reparti partigiani da critiche situazioni. Intrepido animatore di rischiose azioni di pattuglia e autore di temerari atti di valore personale, sorpreso da una pattuglia di nazi-fascisti mentre si recava in pietosa missione a cercare un medico per un compagno gravemente ferito, reagiva ad ogni intimazione ed abbatteva due nemici. Ferito e stremato di forze dopo alterna vicenda della mischia da lui solo sostenuto, cadeva al suolo e riceveva il colpo di grazia dal suo sicario. Ancora vivo veniva raccolto dai suoi compagni arrivati in soccorso. Nuovamente catturato dal nemico che sempre lo ricercava era sottoposto a disumana tortura e condannato a morte per la fucilazione che affrontò con la serenità dei forti. Miracolosamente si salvava evitando con estremo coraggioso stratagemma, la scarica del plotone nemico. Coperto dal mucchio dei cadaveri sanguinanti, che quasi in sublime fraterno amplesso celarono il suo corpo risparmiandogli il colpo di grazia che il comandante tedesco era già pronto ad infliggergli, ancora una volte evitava la morte. Straziato nelle membra ma con l’animo indomito, trovava la forza di raggiungere il proprio reparto e di farsi ricoverare in un ospedale ove chiedeva ai medici di tenerlo in vita fino al giorno della vittoria che era per sorgere radiosa all’orizzonte arrossato del sangue di tanti eroi. Fra inaudite sofferenze la morte lo accolse e le sue ultime parole furono di incitamento ai compagni di lotta e di amore per la Patria per cui offriva la vita. – Sestri Levante – Santo Stefano in Val d’Aveto, settembre 1943 – 14 aprile 1945.