Descrizione
"Combattente del fronte alpino occidentale e d’Albania, già avvicendato, chiedeva con insistenza ed otteneva di essere nuovamente assegnato al proprio reparto, che sapeva in partenza per il fronte russo. In oltre sette mesi di aspra lotta, primo tra i primi, si prodigava instancabilmente negli incessanti lavori di rafforzamento a diretto contatto con il nemico, distinguendosi nell’insidioso lavoro sui campi minati e in arditi colpi di mano, rinunziando a lunga licenza per esami pur di rimanere in linea con i propri genieri alpini. In fase di ripiegamento, alla testa dei suoi uomini già stremati da aspri cruenti combattimenti precedenti, si lanciava arditamente all’attacco di munitissimo caposaldo nemico che ancora sbarrava la via alla G.U., contribuendo alla distruzione di tre pezzi di una batteria anticarro. Già ferito alla testa e ad un braccio, nel supremo tentativo di eliminare il quarto pezzo, che con fuoco micidiale ostacolava i movimenti del reparto e consentiva al nemico di riunirsi per il contrattacco, cadeva fulminato da un proietto anticarro. Sublime esempio di completa dedizione, di nobile spirito di sacrificio, di animo combattivo degno delle più alte tradizioni della stirpe. – Fronte russo, 20 luglio 1942 – 26 gennaio 1943".