Descrizione
Nel corso di aspro e sanguinoso combattimento, instancabile nell’accorrere con pieno sprezzo del pericolo nei punti più minacciati, infondeva nei propri subordinati tenacia, saldezza, alto senso di abnegazione, indomito ardore combattivo. In successiva lotta serrata e cruenta contro preponderanti forze avversarie guidava carabinieri e zaptié al compimento di epiche gesta. Colpito una prima volta da arma da fuoco, rifiutava di farsi medicare per non lasciare il suo posto alla testa dei propri uomini che, attorno a lui, s’immolavano numerosi nella visione ideale della Patria e nell’adempimento del dovere. Travolto da una furibonda mischia all’arma bianca e trafitto da una tremenda baionettata, che gli squarciava l’addome, raccoglieva le languenti forze per lanciare al nemico l’ultima sfida e rivolgere, ai pochi superstiti, le ultime parole di incitamento alla più strenua resistenza. Fulgido esempio di eroismo che nobilita le tradizionali virtù ed il secolare valore dell’Arma.
Culquaber (A.O.), 13-21 novembre 1941