Descrizione
Aiutante maggiore in seconda, benché febbricitante, volontariamente sostituiva il comandante di un reparto lanciatorpedini, rimasto ferito in cruenta lotta, contro una mitragliatrice avversaria, e con sereno sprezzo del pericolo, slanciatosi all’attacco, la catturava facendo tredici prigionieri, fra cui un ufficiale. Il giorno seguente, sempre febbricitante, con mirabile ardimento e saldo cuore, prodigò se stesso con la parola e con l’esempio ovunque più aspra fu la lotta e più gravi le perdite, infiammando i soldati e trascinandoli all’assalto. Avuta spezzata la rotula del ginocchio destro, ordinava ai soldati che lo trasportavano di lasciarlo ed accorrere in aiuto del comandante del battaglione, che vedeva in pericolo di essere catturato, ma rimasto solo fu a sua volta assalito da una pattuglia nemica. Fieramente impegnava con essa combattimento, sostenendolo fino all’estremo. Veniva poi raccolto col moschetto in pugno e crivellato di proiettili. Fulgido esempio di eccelse virtù militari.
Montello, 19 – 20 giugno 1918