Descrizione
Per profonda coscienza del dovere, per alto spirito di vendetta contro il nemico che gli aveva ucciso il fratello capitano dei granatieri, attaccava fra i primi, benché ferito, ed incalzava l’avversario, e proseguendo quindi con fulgido valore nell’ardita e fortunata azione assaltava successivamente tre linee, infliggendo al nemico gravi perdite e facendo prigionieri. Raggiunto l’ultimo obiettivo, con mirabile tenacia si slanciava ancora in avanti; circondato dagli avversari, rifiutava di arrendersi e si difendeva con straordinaria costanza e con magnifico eroismo fino alla morte, imponendosi all’ammirazione dello stesso nemico, che due giorni dopo, per mezzo di un messaggio lanciato da un velivolo, annunziò di aver fatto seppellire cogli onori militari il valoroso caduto.
Capo Sile, 26 maggio 1918