Descrizione
Assunto, fin dal primo giorno di guerra, il comando di una compagnia carri armati, dedicava ogni sua migliore energia alla preparazione tecnica e spirituale del reparto, che poi guidava abilmente in un seguito di vittoriose azioni. Uscito dalle linee con il battaglione di cui faceva parte, per appoggiare una nostra colonna celere in una ricognizione offensiva, non esitava a fronteggiare col suo reparto schiaccianti forze corazzate nemiche che avevano attaccato la colonna. Più volte ferito, conscio che un cedimento della sua unità avrebbe determinato il crollo del nostro dispositivo, sosteneva per oltre tre ore con 13 carri soltanto e senza dare alcuna impressione di vacillamento, l’urto di almeno 50 mezzi corazzati appoggiati da artiglierie. Correndo a piedi da un carro all’altro per impartire con maggiore rapidià e precisione gli ordini e per tener vivi con l’esempio del suo eroismo lo spirito aggressivo e lo sprezzo del pericolo nei suoi dipendenti, riusciva a paralizzare la baldanza nemica, permettendo alla nostra colonna celere di disimpegnarsi. Disposto l’ordinato ripiegamento del reparto, restava col solo suo carro a fronteggiare gli avversari per dar modo agli altri mezzi, più volte colpiti, di disimpegnarsi dalla lotta. Una cannonata lo colpiva in pieno, mentre col braccio teso fuori dallo sportello del carro, in atteggiamento di comando, additava ai suoi carristi la direzione da seguire.
Alam Abu Hileiuat (A.S.), 19 novembre 1940