Descrizione
Orfano di guerra, comandante di plotone mitraglieri, affrontava con estrema decisione l’assalto di preponderanti mezzi corazzati nemici che tentava di espugnare il caposaldo a lui affidato. In lotta impari e mortale contro un carro avversario, benché colpito gravemente da una raffica di mitragliatrice, continuava a combattere. Caduto un mitragliere, lo sostituiva prontamente. Riuscito vano ogni tentativo di resistenza, quasi morente, trovava la forza di rialzarsi, scagliando contro il nemico l’ultima bomba a mano. Colpito nuovamente, cadeva gridando: “Viva l’Italia, Viva il Duce”, immolandosi eroicamente e consacrando, col supremo sacrificio, gli alti ideali che avevano sempre inspirata la sua vita di combattente.
Bardia (A.S.), 4 gennaio 1941