Descrizione
Si offriva volontario per recuperare la salma di un collega caduto. Assalito da preponderanti forze avversarie le contrattaccava, conducendo poi i propri gregari in reiterati assalti di posizioni dominanti tenute dai ribelli. Ferito continuava a dirigere il combattimento. Ferito ancora non desisteva fino a quando non cadeva nuovamente colpito a morte dal piombo nemico, incitando i propri gregari e gridando: "Viva l’Italia". Mirabile esempio di cameratismo e preclari virtù militari.
Dannò-Moché, 23 agosto 1937