Descrizione
Comandante di plotone fucilieri, delineatosi, improvviso e violento, un attacco del nemico, che in numero rilevante tentava l’aggiramento di una ala del battaglione, con prontezza e perizia alla testa del suo reparto, accorreva nel punto minacciato, impegnandosi in furiosa e cruenta lotta. Ferito una prima volta alle gambe, restava sul posto, incitando con l’esempio i suoi uomini a contenere l’avversario. Visto che il nemico era riuscito ad infiltrarsi in altro punto, incurante delle sue ferite si lanciava contro di esso alla testa dei superstiti del suo plotone, riuscendo con lancio di bombe a mano e contrassaltando alla baionetta a tamponare le falle ed a respingere l’avversario. Colpito una seconda volta mortalmente, quando già il successo era stato ottenuto, trovò le forze di lanciare le sue ultime bombe a mano e di scaricare la sua pistola contro il nemico in fuga. L’ultimo suo sorriso fu per la vittoria riportata, le sue ultime parole furono per il Re, per il Duce, per l’Italia.
Km. 18 strada di Torrevelilla, 20 marzo 1938