Descrizione
Forgiatore di audaci paracadutisti libici, distinto per i suoi arditissimi lanci, passato al comando di una compagnia cannoni da 47/32 dislocata in caposaldo sito in zona desertica, l’organizzava e addestrava a duri cimenti con singolare perizia ed inesausto ardore bellico conseguendo, in successive aspre azioni offensive contro mezzi blindati, risultati concreti, esclusivamente in virtù di capacità di comando e spiccato valore personale. In tragica situazione, determinata da poderoso attacco di ingenti forze corazzate e autotrasportate, sostenute da imponenti bombardamenti aerei e terrestri, reagiva con tenacia indomita, benché l’intrepido reparto fosse fatto segno, quale unico mezzo anticarro del caposaldo, a violento micidiale fuoco di ogni calibro. Sconvolta ogni difesa, decimate le unità laterali, pressato alle minime distanze e infine circondato, eroico superstite, persisteva nella titanica azione. Intimatagli la resa, protraeva la cruenta impari lotta con stoica fermezza, cadendo infine mortalmente colpito, sul pezzo arroventato da lui strenuamente difeso. Sublime esempio di preclari virtù militari, col sacrifizio estremo ha tenuto in grande onore il prestigio delle armi d’Italia.
A.S., novembre – dicembre 1940